Scopo dell'incontro è capire quale contributo possiamo dare in termini di approfondimento e proposte in rapporto a nuove esperienze di partecipazione politica che sono nate o stanno nascendo sia a livello locale che nazionale. In particolare le liste civiche che sono fiorite in vari territori su parole d'ordine come no al consumo di territorio, rifiuti zero, servizi e lavoro per tutti. Ma anche a presenze di tipo nazionale come quello realizzato da Sbilanciamoci e al fermento in atto per la creazione di nuovi soggetti politici.
L'incontro è finalizzato a uno scambio di vedute sull'opportunità di interagire con tali realtà e capire se e quale contributo teorico e pratico potremmo dare come gruppi di studio.
L'incontro si terrà in Via Belle Arti 22/a, Bologna dalle 10 alle 15
Per informazioni logistiche contattare il gruppo di Bologna: [email protected]
Lara, che partecipa alla Rete Civica Italiana, propone di approfondire questi temi:
1) decrescita: fino a che punto siamo in grado di immaginarla, difficoltà/obiezioni/ problemi concreti, proposte "di transizione" per renderla desiderabile alla gente e per farla diventare programma amministrativo e politico (non solo scelta di vita individuale);
2) l'importanza della partecipazione nelle istituzioni: l'esperienza delle liste civiche apartitiche. Ipotesi per un nuovo soggetto politico nazionale.
L'incontro di sabato si è svolto dalle 10 alle 15 come ci eravamo proposti. Siamo stati bravi. Abbiamo diviso il tempo a disposizione in tre parti.
1. In un primo momento abbiamo contato quanti gruppi erano rappresentati all'incontro. Ci siamo poi detti del percorso fatto e dello “stato di salute” dei gruppi.
2. Nel secondo momento ci siamo chiesti se e come proseguire con il percorso di Cerca la Rotta.
3. Infine ci siamo confrontati su quale atteggiamento vogliamo assumere rispetto ai movimenti e ai gruppi che stanno nascendo.
1.
Sabato mattina eravamo circa in 40, con una folta rappresentanza del gruppo di Bologna. Gli altri gruppi presenti, rappresentati da una o più persone erano i seguenti:
Fidenza, Alba (CN), Forlì, Mantova, Prato, Bergamo, Arezzo, Cremona, Pisa, Firenze, Cesena. Il gruppo di Milano aveva già comunicato in precedenza la propria impossibilità a partecipare.
All’inizio dell’incontro ogni gruppo si presenta mettendo in evidenza risultati raggiunti e problemi evidenziati (riordinati con una logica approssimativamente geografica):
- Alba (Cn): attualmente sono una decina di persone
- Concorezzo – Monza: presente Brambilla.
- Bergamo: il gruppo si è un po’ disperso ma ci sono realtà sostenibili che si stanno confrontando.
- Cremona: attualmente sono in cinque, si sono un po’ dispersi in vari impegni.
- Mantova: attualmente sono in sei; sono andati avanti nello studio dei temi, attualmente stanno lavorando sul quarto; stanno cominciando ad avere qualche aggancio con la politica, sia direttamente, sia cercando di formare una lista civica con altri soggetti. Era presente anche Lara, che non partecipa al gruppo di Mantova, ma è attiva con Roberto Brambilla nella costruzione di una rete di movimenti civici in Lombardia.
- Fidenza – Salsomaggiore Terme (Pr): attualmente sono in cinque; sono andati avanti nello studio dei temi, stanno lavorando sul secondo.
- Bologna: inizialmente molto grande, il gruppo si è ridotto; sono andati avanti nello studio dei temi, attualmente stanno lavorando sul quarto.
- Forlì – Cesena: sono un gruppo di poche persone.
- Arezzo: attualmente sono in quattro e trovano grandi difficoltà a coinvolgere altre persone.
- Firenze: è presente Neri, che è solo, non ha un gruppo alle spalle.
- Prato: il gruppo si è costituito verso Marzo, inizialmente di venti persone, poi si è ridotto; la discussione spesso si è sviluppata in riferimento alla situazione di crisi del distretto tessile; sono andati avanti nello studio dei temi fino al terzo; a Settembre, con il coinvolgimento di alcune associazioni, è stato organizzato un incontro pubblico di una giornata intera, articolato in una tavola rotonda dal titolo “Progettiamo Prato in una prospettiva bioeconomica”, cui ha partecipato anche Gesualdi, e in lavori di gruppo sulle buone pratiche e i progetti per il cambiamento; non sono ancora riusciti a costruire una rete di queste buone pratiche e a svolgere gli incontri con una certa periodicità.
- Lucca: la persona presente, che dichiara di non far parte del gruppo di Lucca, segnala un paio di elementi critici: nei movimenti sociali, in Italia, si incontrano difficoltà a concretizzare perché noi contestatori del sistema abbiamo assorbito elementi del sistema, ad esempio, la voglia di novità; inoltre, si lavora per dei risultati che non vedremo (se mai arriveranno: l’unico movimento incisivo a livello mondiale è stato finora il movimento indio dell’America Latina).
- Pisa. La maggior parte dei componenti del gruppo sono membri di Legambiente.
2.
Gesualdi ci ha ricordato come è nata l'idea del percorso di cerca la Rotta. Molte associazioni e movimenti si occupano di come realizzare una società più sostenibile e più equa. Ma generalmente questo obiettivo viene perseguito senza avere una visione d'insieme. Ognuno è concentrato sulla sua specifica battaglia. Oggi tuttavia è necessario un cambiamento nella cornice, nel paradigma complessivo, e prima di tutto bisogna riuscire a pensarlo. Siccome nessuno ha in mano la “ricetta” giusta, l'idea di creare dei gruppi era per raccogliere da più punti frammenti, schizzi, idee. E' vero che lo studio può produrre un senso di “inutilità”, ma è vero anche che se ci lasciamo guidare non dalle idee ma dalle “emergenze”, ci muoveremo inevitabilmente guidati dalla vecchia mentalità.
Col nostro percorso siamo arrivati circa a metà strada, e per tutto un anno ci siamo esercitati a riflettere cercando di mantenere questo orizzonte più ampio. D'altra parte si stanno moltiplicando i tentativi di aggregazione attorno all'idea e all'esigenza di “transizione”, verso una società diversa.
Visto che lo studio rischia di farci percepire come inutili i nostri sforzi Gesualdi ha chiesto se, anzi che limitarci ad approfondire solo le questioni di sistema, vogliamo impegnarci nel tentativo di elaborare anche delle soluzioni concrete, appunto in un'ottica di transizione. Sempre senza perdere di vista la “cornice” in cui ci muoviamo.
La maggior parte di noi ha fatto notare che la mancanza di competenze specifiche nei nostri gruppi è vissuto come un limite. Altri han detto che in realtà i meccanismi basilari dell'economia e della finanza non sono così complicati da comprendere, e sono alla nostra portata, almeno per la discussione. Giovanni di Prato ha notato come per lo più chi segue percorsi come il nostro si fa sempre molti scrupoli, e tendiamo a non considerarci all'altezza dei problemi da affrontare. Ma se ci guardiamo intorno, ci possiamo rendere conto che spesso le istituzioni stesse non sono in mano a persone competenti, e nemmeno oneste.
Vilma di Alba ha elencato tre punti in cui quasi tutti ci siamo riconosciuti:
a) E' necessario trovare un termine alternativo alla parola “decrescita” (e anche alle parole “sobrietà” e “limite”) per indicare un nuovo modello di società. La parola decrescita suscita subito l'idea di sacrificio e genera spavento nelle persone.
b) Occorre procedere con “due gambe”. E cioè sia con l'elaborazione teorica sia con quella pratica. Le decisioni siamo disposti a prenderle solo quando siamo veramente convinti di qualcosa (livello teorico), e quando ci vengono proposte “alternative concrete” alle nostre abitudini (livello pratico). E' certo che la gente non cambierà mai se cambiare significherà fare un “salto nel buio”.
c) E' importante cercare di rendere “desiderabile e appetibile” per le persone un nuovo modello sociale. Per fare questo può essere utile fare attenzione alle parole che utilizziamo, in sostanza al “linguaggio”.
Sono state avanzate delle proposte concrete su come procedere con Cerca la Rotta, in linea con l'idea di spostare l'accento dalle questioni di sistema all'ottica delle soluzioni concrete.
Giovanni di Prato ha suggerito di avviare un percorso che arrivi alla definizione di una sorta di “Decalogo”. Coinvolgere e invitare persone e associazioni a discutere di dieci argomenti che riteniamo centrali, per giungere ad elaborare soluzioni condivise e concrete. “Partire con dieci domande per arrivare ad avere dieci proposte”. Esempi di temi: Come risolvere a livello locale la crisi del lavoro? Come affrontare la questione del debito pubblico?
Anche Lara di Mantova ha avanzato una proposta. Secondo Lara è molto importante fare attenzione alle esigenze e ai dubbi della gente, poiché se non si riesce a coinvolgere le persone i nostri sforzi sono inutili. Lara propone un “Vademecum”. Per raccogliere ed elencare tutte le proposte concrete a livello locale da presentare alle persone. Sia idee nuove, sia progetti già realizzati con successo in alcune città o paesi. Sarebbe utile anche fare un elenco dei “problemi” e delle perplessità che la gente manifesta nell'adottare nuovi stili di vita. A livello di famiglie e anche di “imprese”. E a ognuna di queste proporre delle soluzioni concrete.
Sono state poi sollevate questioni che interessano alcuni o molti di noi. Per dare spazio al confronto e all'approfondimento di queste si è pensato di arricchire il sito di Cerca la Rotta con nuovi strumenti, come ad esempio un Blog.
I temi citati sono stati l'importanza della “questione sociale” oggi, l'inconfutabilità dei dati scientifici a sostegno della necessità della decrescita e la necessità di fare leva su questi, la democrazia diretta e le sue forme poco conosciute, le potenzialità dell'economia del dono, la bioeconomia, l'economia dell'impronta ecologica e della non-violenza, l'idea del volantinaggio diffuso e sincronizzato e di un percorso di formazione comune per le reti di associazioni.
Alla luce di questo confronto Gesualdi ha proposto una modifica per il nostro percorso. Una sorta di rovesciamento dell'impostazione mantenuta fino ad ora. I temi non vengono più indicati dal CNMS, ma direttamente dai gruppi. La proposta è divisa in due momenti.
a) Chiediamoci quali sono i grandi processi di trasformazione che intravediamo oggi e per i prossimi anni. Limitiamoci inizialmente soltanto ad individuarli.
b) In seguito tentiamo un'elaborazione di idee-soluzione per ognuno di questi temi.
Non è del tutto chiaro a questo punto se procedere soltanto in questo modo o continuare parallelamente a discutere dei vari argomenti del piano originario di Cerca la Rotta. Siamo al punto 5.
3.
L'ultima parte della mattinata l'abbiamo passata a confrontarci su due punti: cosa si sta muovendo intorno a noi (movimenti)? Come vogliamo collocarci in rapporto a questi movimenti?
Il panorama negli ultimi tempi ha visto fiorire molte realtà aggregative che si propongono di portare avanti temi molto simili a quelli di cui ci occupiamo noi. Più a livello politico che teorico. Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo (www.beppegrillo.it), le Reti di Liste Civiche (www.movimenticivici.org), Uniti e Diversi (www.unitiediversi.it), la Costituente Ecologista (www.costituentecologista.it) insieme ad “Abbiamo un Sogno” di Michele Dotti (www.abbiamounsogno.it), e il popolo viola (www.ilpopoloviola.it).
Quasi nessuno ha manifestato un chiaro entusiasmo per queste iniziative. Suscita perplessità e delusione il fatto che questi movimenti sembrano nascere all'insegna della divisione piuttosto che dell'unità e della collaborazione.
Ci siamo detti che il nostro percorso è nato come progetto “culturale” e di “ricerca”, più che di impegno politico concreto. Il punto fermo per tutti è l'obiettivo di essere “Agenti di cambiamento” in mezzo alla società, contagiandola con idee nuove. Anche le sperimentazioni pratiche ci interessano e le riteniamo parte del nostro percorso.
Se qualcuno di Cerca la Rotta intende aderire ad uno di questi movimenti è libero di farlo. Alcuni hanno fatto notare che il nostro percorso è ancora molto giovane, praticamente “in fasce”, e impegnarsi in una formazione politica nuova sembra prematuro.
Il gruppo di Mantova preferisce concentrarsi sul piano dell'approfondimento dei contenuti, e anche dell'informazione e comunicazione alla gente (anche attraverso dei filmati). Ha proposto anche l'idea di allargarci e di moltiplicarci come gruppi.
In tanti hanno espresso il desiderio e l'esigenza di fare rete con tutti i movimenti che si occupano dei nostri stessi temi, coinvolgendo se possibile anche i massimi esperti come Latouche.
C'è chi ha avanzato l'idea di creare una federazione dei movimenti, e chi ha proposto che noi di Cerca la Rotta ci impegniamo a fare da collante tra i vari movimenti.
Andrea di Bologna trova molto interessante soprattutto l'esperienza di Uniti e Diversi, soprattutto perché è un movimento eterogeneo e per la prima volta vede riuniti in un unico obiettivo persone provenienti da aree culturali molto diverse tra loro. Gabriele di Bologna ritiene che sia possibile una collaborazione sui nostri temi anche con persone o amici che sono impegnati nei partiti tradizionali. Ci sono esempi positivi e persone serie anche tra questi.
Su questo punto abbiamo deciso di non prendere nessuna decisione collegialmente. Non sentiamoci vincolati da nessun patto nazionale. L'unico obiettivo che ci proponiamo è di essere “Agenti di cambiamento”. Per il resto ognuno decida autonomamente con chi intrecciare legami di “contaminazione”, di confronto e di collaborazione. O con chi eventualmente presentarsi in liste elettorali locali.
Gesualdi suggerisce di tenerci aggiornati tramite il sito delle iniziative a cui partecipiamo, e dei movimenti che vediamo intorno a noi, per evitare che perdiamo tempo su cose che altri hanno già avuto la possibilità di conoscere. Inoltre, se lo riteniamo opportuno, potremmo prendere in considerazione di collaborare al progetto del “volantinaggio sincronizzato” che proponeva Roberto Brambilla. Nell'ottica di far uscire i nostri approfondimenti e comunicare, informare e contagiare la gente (www.retecivicaitaliana.it).